Carcassa di giovane tursiope in Canale Navigabile: biologi dell’Area Marina sul posto

carcassa_delfino

carcassa_delfinoLa carcassa di un delfino della specie Tursiops truncatus è stata recuperato oggi nelle acque del Canale Navigabile in zona industriale a Trieste.
L’esemplare maschio della lunghezza di 1,80 cm circa, era in perfette condizioni e sembrava morto da poco, forse un paio di giorni. Era stato trovato ieri dai vigili del fuoco nel tratto antistante la diga centrale Luigi Rizzo e messo in sicurezza presso una banchina in Canale Navigabile.
Dopo aver raccolto i primi dati morfometrici e constatato l’ottimo stato di conservazione dell’animale, i biologi dell’AMP di Miramare hanno avvertito il servizio veterinario dell’Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.1 di Trieste, con cui esiste da sempre un protocollo di collaborazione in caso di spiaggiamento di cetacei e tartarughe marine, e successivamente i patologi veterinari dell’Università di Padova.
Grazie infatti alla necroscopia, che avrà luogo nei prossimi giorni proprio a Padova, si cercherà di capire le cause del decesso dell’animale che ad un primo esame esterno non riportava segni di traumi o di sofferenza. Nel frattempo verranno consultati i database fotografici delle pinne dorsali dei tursiopi osservati in Golfo sia dai biologi di Miramare che dai biologi sloveni durante i monitoraggi in mare per verificare se l’individuo ritrovato fosse già stato visto in precedenza nelle nostre acque. Le sue dimensioni piuttosto ridotte, visto che il tursiope adulto può raggiungere i 3 metri, fanno supporre che si trattasse di un giovane di 2-3 anni di età.
I tursiopi sono la specie più presente nelle acque del Golfo di Trieste in quanto di abitudini più costiere rispetto alle altre. Il loro comportamento sociale prevede la creazione di unità familiari costituite da un gruppo di una decina di femmine adulte che vivono in associazione con i loro piccoli non ancora svezzati. Una volta raggiunta l’indipendenza dalla madre, intorno all’anno e mezzo di età, i giovani si staccano dal gruppo originario per formare nuovi gruppi misti di pari età.
Le informazioni che si possono ottenere sia da esemplari vivi in ambiente che da individui spiaggiati vivi o morti sono di fondamentale importanza per lo studio e la conservazione di questi mammiferi marini, sempre più minacciati dagli effetti della sovrapesca sulle loro prede ma anche dal traffico marittimo e dal rumore in mare oltre che dall’inquinamento delle acque.
Per questo motivo chiunque avvistasse cetacei in Golfo ma anche tartarughe marine o altri grandi vertebrati (pesci luna, squali elefante, ecc.) può segnalarlo alla Capitaneria di Porto di Trieste (040676611) o direttamente all’AMP di Miramare via telefono allo 040224147 o via email a info@riservamarinamiramare.it o via facebook www.facebook.com/AMPMiramare inviando se possibile un’immagine dell’avvistamento stesso.