Anche la Provincia di Trieste contro lo sfratto dell’Area Marina Protetta di Miramare

Anche la Provincia di Trieste contro lo sfratto dell’Area Marina Protetta di Miramare

Il fronte a favore della Riserva e contro la decisione del Direttore del Polo Museale Regionale del Friuli Venezia Giulia Luca Caburlotto di sfrattare l’ente gestore dell’Area Marina Protetta dalle proprie sedi operative all’interno del Parco di Miramare, si rafforza ulteriormente: con una mozione consiliare e una lettera della presidente Maria Teresa Basso Poropat ai due Ministri coinvolti nella vicenda, l’ente provinciale si è schierato nettamente a fianco del WWF.

centrovisite  ph Massimo Goina   Versione 2

Il primo atto, dunque, l’approvazione unanime da parte del Consiglio provinciale di una mozione urgente finalizzata a garantire la piena operatività dell’Area marina protetta di Miramare. Ad essa è prontamente seguita una nota della presidente della Provincia al Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini, al Direttore Generale dei Musei Ugo Soragni e al Direttore del Polo Museale Regionale del Friuli Venezia Giulia Luca Caburlotto.

Nella lettera, inviata per conoscenza anche al Ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, e a Donatella Bianchi, Presidente WWF Italia, Maria Teresa Bassa Poropat chiede di rivedere le recenti decisioni e di permettere all’Area Marina Protetta di Miramare di continuare la propria attività nella sede attuale.

“Ricordo che l’Area Marina protetta è partner dell’amministrazione provinciale dal 2007 – ha scritto la presidente dell’ente intermedio – e condivide con la Provincia iniziative e progetti di educazione ambientale, di monitoraggio biologico e di prevenzione e di informazione”. La decisione presa, al di là dell’evidente immediato danno nei confronti dell’ Area marina quale entità strettamente collegata con il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare – si legge nella lettera – risulterebbe di fatto gravemente lesiva della sempre auspicata collaborazione tra Enti pubblici e soggetti incaricati di valorizzare le realtà locali e rischierebbe di mettere in grave pericolo la stessa continuità gestionale della Riserva, privandola di una base operativa all’interno del Parco demaniale.

Nel frattempo continua la campagna per la petizione online lanciata dal WWF Italia a favore della Riserva: raggiunta ormai quota 4mila adesioni, l’obiettivo è di raddoppiarle entro la fine dell’anno.

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