Il mare inizia in città

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il mare inizia in città

“Il mare inizia in città” è un percorso di Arte&Scienza che nasce dalla necessità e dall’urgenza di raccontare e portare all’attenzione pubblica la drammatica, ma silenziosa, invasione dell’oceano da parte dei rifiuti, soprattutto quelli plastici. È importante comprendere gli impatti che hanno sugli ecosistemi marini, sugli habitat, sulle specie animali e vegetali e, in ultima analisi, sulla salute dell’uomo, ultimo anello di una rete alimentare ormai contaminata/compromessa a tutti i livelli.

E nel raccontare questo dramma che si consuma ogni giorno nei nostri mari nell’indifferenza dei più, non si può sorvolare sulla sua origine, che tira in causa le nostre attività produttive, i nostri stili di vita e, più in generale, un modello socio-economico che si basa sul consumo facile e sull’usa e getta, anziché sulla riduzione: la riduzione dei nostri bisogni, degli oggetti di cui riempiamo le nostre case e dei rifiuti di cui ci liberiamo costantemente con grande leggerezza.

La conseguenza è una produzione immane di “scarti”, di cui ogni giorno una parte finisce nel mare per incuria, malagestione, indifferenza o dolo. E questi rifiuti arrivano per lo più da terra, seguendo il corso dei fiumi, trasportati dal vento o dalle condotte fognarie delle città e delle aree industriali e agricole.

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È in questo senso che il mare inizia in città: perché comincia dalle strade, dai rivi urbani e dai tombini in cui gettiamo incuranti il mozzicone di sigaretta o la gomma da masticare e dove confluiscono i rifiuti che non abbiamo saputo (o voluto) smaltire correttamente, ma anche dagli scarichi delle nostre case, che trasportano microfibre o piccoli frammenti di plastica che nessun depuratore è in grado di ostacolare.

Ecco allora che il tombino stradale diventa il simbolo di un confine, un limite fisico: oltre di esso c’è il mare, in tutta la sua bellezza, ricchezza e biodiversità. Difenderla è compito di ognuno di noi, partendo dalle nostre scelte e dai nostri comportamenti.

Le opere esposte in questi pannelli/questo catalogo sono il frutto della creatività di 3 giovani artisti selezionati dagli organizzatori di MareDireFare nell’ambito del concorso di Arte&Scienza indetto per la terza edizione del Festival dell’Oceano.

Dopo aver partecipato a una sessione formativa con i ricercatori dell’OGS e dell’AMP Miramare, a ognuno di loro è stato assegnato il compito di interpretare il tema dei rifiuti e del loro impatto sugli ecosistemi marini producendo 7 tavole destinate alla realizzazione di opere di street art da apporre nei pressi dei tombini stradali, per sensibilizzare i cittadini sul tema della responsabilità collettiva nella cura e conservazione delle risorse marine.

Le 7 tavole rappresentano le possibili “destinazioni” del rifiuto stesso: dalla spiaggia al mare aperto, dai fondali sabbiosi alle praterie marine, dal nostro piatto ai lidi più lontani, verso cui viene trasportato dalle correnti profonde e superficiali che regolano il funzionamento di mari e oceano.

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Il risultato sono le vere e proprie opere d’arte che potete ammirare in questa mostra/questo catalogo, che per affrontare un tema grave e serio non rinunciano ai colori vivaci e sgargianti, che diventano simbolo di un mare vitale e vivo, troppo bello e importante perché possiamo rinunciare a difenderlo, e a un timbro leggero, a volte spiritoso e ammiccante, perché, se la Scienza parla alla ragione, l’Arte deve toccare altre corde.

Durante il Festival MareDireFare queste opere “prendono vita” accanto a 21 tombini del Canale di Ponterosso a Trieste, ma ci auguriamo che possano diventare fonte di ispirazione o uno strumento a disposizione di molte altre amministrazioni comunali, dalle città costiere a quelle montane. Perché ovunque si vada il concetto non cambia: il mare inizia in città.

Nicole Pillepich

Bernardino Not

Laura Galeazzo

Gli artisti in mostra

Nicole Pillepich
Laura Galeazzo
Bernardino Not

Curatore

Lorenzo Peter Castelletto – AMP Miramare

La mostra è stata creata per “MareDireFare – Festival dell’Oceano”