Conclusasi la gran parte delle migrazioni primaverili, maggio è ancora segnato per alcune specie dalla ricerca dei siti riproduttivi, mentre altre sono ormai intente nella nidificazione: seppur caratterizzata da un numero minore di specie, l’avifauna nidificante è quella davvero qualificante per un territorio in quanto gli uccelli, impossibilitati a spostarsi per il legame con il nido e i piccoli, devono poter trovare cibo per sé e i pulli e un sito sufficientemente protetto dai predatori naturali e dal disturbo antropico.
Ecco alcune delle osservazioni di maggior rilievo segnalateci da Paolo Utmar, ornitologo che conduce le campagne di monitoraggio dell’avifauna per conto dell’#ampmiramare.
“Il 4 maggio scorso durante il consueto monitoraggio dell’avifauna dell’Area Marina Protetta osservavo, nella quiete del primo mattino, una coppia di Volpoche (Tadorna tadorna) nuotare nei pressi della costa ai piedi del castello di Miramare. L’atteggiamento era di ricerca di un sito riproduttivo adatto. La costa alta e rocciosa è poco idonea alla ricerca del cibo, che per questa specie avviene su piane di marea e paludi salmastre, mentre può offrire anfratti adatti a celare il nido che nella volpoca è posto in tane abbandonate, cavità e fitta vegetazione. La specie è in una fase di espansione e probabilmente nidifica nella non lontana Riserva della Falesie di Duino mentre la nidificazione è stata accertata nei pressi di Monfalcone.
A Trieste la specie è stata finora osservata posata in mare, al largo, e quella qui descritta è pertanto una novità per l’#ampmiramare.”
Continua Paolo “Sempre a Miramare, il 10 giugno scorso, ho osservato un airone bianco maggiore (Casmerodius alba) posarsi tra le rocce sotto il Viale dei Lecci. Subito, i gabbiani reali (Larus michahellis), probabilmente della coppia che nidifica nel luogo, lo hanno attaccato. E’ la prima volta che osservo la specie non in mero transito.
Lo stesso giorno, tra il molo ex Sticco e il Bagno Ducale, ho osservato ben 124 marangoni dal ciuffo (Phalacrocorax aristothelis desmaresti) in sosta sulle rocce dell’AMP: si tratta di un’osservazione record per l’AMP nel periodo primaverile, in quanto i numeri maggiori si raggiungono in autunno.
Questo numeroso contingente di marangoni (specie protetta presente nell’Allegato1 della Direttiva europea Uccelli) proviene dall’Istria e dalla Dalmazia dove ha già concluso la nidificazione ed ha effettuato questa piccola migrazione dovuta alla maggior facilità di procurarsi cibo nelle acque più basse e più ricche del Golfo di Trieste.
Tra questi, ho osservato nuovamente E39, il marangone dal ciuffo più fedele visitatore della Riserva: inanellato da pulcino a Silba (HR) nel 2007 e stato osservato regolarmente a Miramare a partire dal 2008.
Per il marangone è nota una longevità massima di 31 anni, quindi lunga vita a E39!”
Foto: alcune foto scattate nei giorni citati e alcune di repertorio, di Paolo Utmar