Eco – etologia

Eco – etologia

Da molti anni internamente all’Area protetta si svolgono numerose attività di monitoraggio sia di parametri abiotici che biotici.

Per quanto concerne gli aspetti biotici, oltre all’ormai diffuso visual census ,si stanno sperimentando strumenti non invasivi e metodologie d’uso degli stessi tesi ad ottenere informazioni sulle fasi del ciclo di specie che si compiono entro l’area di mare protetta.

Indagini svolte

Visual-Census

Dal 1994 al 2001si sono monitorate le principali specie ittiche avvistate nella zona della scogliera antistante il castello di Miramare in base ai cicli stagionali; le analisi si sono effettuate tramite riprese video e visual census su percorsi e quote fisse. Successivamente le immagini filmate sono state riesaminate e i dati rilevati si sono confrontati con quelli ricavati dalle osservazioni dirette nel corso delle immersioni.

Nel 2002 si è attivato il progetto Afrodite che ha coinvolto 15 riserve marine italiane e nel corso nel quale si è indagato su vari elementi dell’ecositema: il bentos del substrato duro; la fauna ittica; l’impostazione di caratteri sessuali maschili in femmine di molluschi Gasteropodi Gonocorici (iposex).

Tecniche acustiche

Oggetto di studio dal 1999 sia tramite visual census che per mezzo delle registrazioni acustiche sono la corvina Sciaena umbra e le specie ittiche che vivono in banchi nell’area più profonda del parco, la zona “Buffer” (profondità 12-18 metri). S.umbra arriva nell’area protetta intorno a marzo per allontanarsi nei primi giorni di novembre.

L’indagine acustica non si è limitata all’area protetta, si sono mappati altri siti lungo il golfo di Trieste allo scopo di identificare la presenza delle diverse che vi transitano. Questo ha reso possibile verificare la reale distribuzione della specie. Nel caso specifico della corvina, durante il periodo di residenza entro l’area protetta è stata censita con osservazioni dirette e il comportamento è stato studiato tramite idrofono Reson TC 4032 e registratore digitale DAT. La corvina, come tutti gli altri Scienidi, emette dei suoni con valenza comunicativa nel periodo riproduttivo. L’analisi delle registrazioni dei suoni prodotti ha consentito di analizzare l’attività acustica delle specie nell’arco delle 24 ore e dell’intero periodo di permanenza. Entro l’area protetta, parte della comunità ittica vive associata in banchi nella parte più profonda, ampia e con acqua generalmente torbida. La difficile osservazione diretta è stata coadiuvata dalla raccolta di dati, qualitativi e quantitativi, tramite echosounder BioSonics DT4000. L’energia acustica prodotta dallo strumento nel tragitto dal trasduttore al fondo colpisce qualunque pesce o banco che si trova nel mezzo. Un ricevitore riceve l’energia riflessa e poi un computer la gestisce in un grafico detto ecogramma. L’analisi degli ecogrammi ha consentito di conteggiare i banchi e di valutare la distribuzione temporale nell’arco dell’anno.

Molte delle ricerche eco-etologiche condotte a Miramare sono state effettuate grazie al lavoro di tesisti e borsisti è il caso ad esempio a partire 2000, dello studio della Mormora Lithognathus mormyrus, specie tra l’altro commercialmente importante, di cui si è individuato l’areale di distribuzione entro l’area protetta sfruttando strumentazioni acustiche e “umane”. L’analisi degli ecogrammi derivanti dai campionamenti con l’ecosounder ha consentito di conteggiare i banchi e di valutarne la distribuzione spazio-temporale nell’arco di tempo relativo alla presenza della specie nell’area marina protetta, individuando presenza/assenza della specie. La conferma della specie che costituiva i banchi è stata effettuata anche tramite videocamera subacquea collegata via cavo ad un’unità video superficiale, montata su natante.

Dal 1997 al 2004 si è indagato sull’etologia del ghiozzo bocca rossa Gobius cruentatus, confrontando analisi in situ e in laboratorio allo scopo di verificarne il comportamento riproduttivo e agonistico quale esempio di specie territoriale. I gobidi emettono suoni durante il corteggiamento per attirare la femmina nella tana o per scacciare gli intrusi dal loro territorio. Sulla base di osservazioni compiute in mare da altri ricercatori in passato si è ipotizzato che la specie Gobius cruentatus emetta suoni in diversi contesti comportamentali.

Dal 2000 al 2003 si sono avviati anche i primi lavori di radiotracking o traking acustico, con utilizzo di idrofoni e pinger (emettitori di segnali acustici).

Si sono monitorati i movimenti e l’attività di due specie target, l’astice (Homarus gammmarus) e la corvina (Sciaena umbra).