Lunedì 8 luglio, in occasione della Giornata internazionale del Mar Mediterraneo, abbiamo dato il via ad un ambizioso progetto di ricerca che ci vedrà impegnati per i prossimi due anni: si tratta di “Censy4Sea – Census Systems for the Sea: 4 marine biodiversity monitoring methodologies compared”, finanziato dal PNRR nell’ambito del programma di ricerca del Centro Nazionale della Biodiversità.
Accanto al visual census subacqueo – la metodologia tradizionale che ormai da oltre 30 anni viene utilizzata a Miramare per monitorare le principali specie presenti tra le oltre 1200 identificate – grazie a CenSy4Sea verranno sperimentati e messi a confronto i dati raccolti con altri 2 sistemi di monitoraggio decisamente tecnologici e innovativi.
La prima tecnologia è il DOV – Diver Operated Video, un sistema che consente al ricercatore subacqueo di raccogliere sequenze video, che verranno poi analizzate da un software “intelligente” in grado di riconoscere le specie e offrire dati qualitativi e quantitativi sugli organismi e sulla biomassa intercettata. Accanto al DOV – composto da un braccio metallico con due videocamere nelle estremità – nelle prossime settimane verrà sperimentato anche il BRUV – Bated Remote Underwater Video, in cui il sistema video viene posizionato sul fondale e dotato di un’esca che attira i pesci nel campo visivo delle videocamere.
L’altro sistema innovativo è il metabarcoding dell’DNA ambientale (eDNA), che viene svolto in collaborazione con l’Università degli Studi di Trieste. Oggi i nostri ricercatori hanno prelevato i primi campioni di acqua marina negli stessi siti di campionamento visivo e video e nei prossimi giorni verranno analizzati nel laboratorio di genomica applicata dal gruppo di ricerca del prof. Alberto Pallavicini.
Attraverso l’analisi del DNA ambientale è possibile ottenere informazioni dettagliate sulla distribuzione e sull’abbondanza delle specie di vertebrati marini presenti nelle zone indagate e l’impatto delle attività antropiche sull’ecosistema marino, ma anche verificare la presenza di specie target come squaliformi e mammiferi marini e l’eventuale comparsa di specie aliene invasive.
Obiettivo del progetto non è solo quello di testare l’efficacia dei diversi sistemi di monitoraggio ma soprattutto quello di ottenere conoscenze più precise sulla distribuzione, l’abbondanza, la struttura genetica e la connettività della comunità biologica dell’AMP e di quella della zona costiera ricadente nella Riserva MaB UNESCO di Miramare, al fine di valutare l’efficacia delle misure di tutela della prima e possibili azioni di gestione e conservazione per la seconda.
Il progetto “Censy4Sea” è realizzato nell’ambito del programma di ricerca del Centro Nazionale della Biodiversità, grazie ai fondi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) finanziato dal programma NextGenerationEu dell’Unione Europea.