Sabato 26 settembre: Splastichiamo il Cedas

Sabato 26 settembre: Splastichiamo il Cedas

Dopo la pausa forzata dovuta all’emergenza COVID-19, la campagna #splastichiamoilmare lanciata dal WWF AMP Miramare a Barcolana 2019 con il supporto di Est Energy – Gruppo Hera, molla nuovamente gli ormeggi, anzi: si immerge con pinne e bombole per ripulire i fondali e le spiagge della costiera triestina e sensibilizzare adulti e bambini sulla necessità, sempre più urgente, di tutelare il mare dall’invasione silenziosa dei rifiuti plastici.

Locandina CEDAS A3 esec modificata rid

E lo fa da uno dei punti centrali della riviera barcolana, il porticciolo del Cedas, dove sabato prossimo 26 settembre, dalle 10 alle 12, alcuni gruppi di subacquei coordinati dallo staff dell’AMP Miramare e con il prezioso supporto dei “padroni di casa”, il Gruppo di pesca sportiva Cedas, si immergeranno per ripulire i fondali del porticciolo e del tratto antistante i topolini adiacenti, supportati a mare dalla presenza di un’imbarcazione della Capitaneria di Porto di Trieste, che ha offerto il proprio appoggio logistico per una manifestazione dall’alto valore simbolico per la tutela del mare.

A riva, intanto, grazie ad un punto informativo allestito presso il porticciolo, tecnici di WWF Miramare e dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale – che co-organizzano l’evento inserito nel calendario di NEXT, il Festival della ricerca scientifica che si svolgerà a Trieste dal 25 al 27 settembre – offriranno al pubblico di passaggio lungo la riviera barcolana dettagli e approfondimenti sull’impatto dei rifiuti marini, e in particolare di quelli plastici, sugli habitat e le specie, e accompagneranno i visitatori in un’osservazione ragionata dei rifiuti che verranno raccolti durante la pulizia e che offrono moltissimi spunti sull’origine e natura dell’inquinamento delle nostre coste, sulle tipologie dei rifiuti che finiscono in mare, sui loro tempi di permanenza e sui loro effetti sull’ambiente marino.

Ne parlerà in particolare Chiara Altobelli di OGS, che spiegherà come, anche in tema di rifiuti marini, l’accesso a dati di monitoraggio internazionali di alta qualità sia un imprescindibile punto di partenza delle politiche in difesa del mare. Il portale dati EMODnet Chemistry (European Marine Observation and Data Network) sarà portato come esempio della strategia adottata dall’Unione Europea per la gestione integrata dei dati sulla qualità delle acque marine.

E mentre a riva si accumuleranno i macro rifiuti raccolti dai subacquei, “armata” di vetrini, microscopi digitali e campioni di sabbia da setacciare, una biologa dello staff WWF mostrerà ai passanti quello che sfugge invece alla vista ma non è meno impattante per l’ambiente marino: le subdole microplastiche, che nessuna pulizia sarà in grado di rimuovere eppure ormai onnipresenti sui fondali marini, nella colonna d’acqua e sulle nostre spiagge.

E scopriremo che l’unico modo per evitare che finiscano nell’ambiente è quello di cambiare le nostre abitudini e rendere la nostra vita più sostenibile.