Stormi di gru sopra il Fvg: arriva il popolo migratore

Stormi di gru sopra il Fvg: arriva il popolo migratore

In viaggio verso i quartieri invernali dell’Europa sud-occidentale, le gru (Grus grus) hanno iniziato a sorvolare la nostra regione e anche i ricercatori del WWF Area Marina Protetta di Miramare – impegnati in attività di monitoraggio che riguardano svariate specie di interesse comunitario – ne stanno attendendo il passaggio, che si protrarrà per circa un mese.

gru foto paolo utmar A detta degli esperti di Ornitho.it, portale nazionale di raccolta di informazioni sugli uccelli sostenuto anche dal WWF con la partecipazione delle proprie Oasi, gli stormi partiti alcune settimane fa dall’Europa nordorientale sono di grandi dimensioni e stanno seguendo due rotte migratorie: una li porta attraverso i Balcani, l’Adriatico, il Tirreno meridionale e la Sicilia con destinazione Tunisia e Marocco, l’altra li sta conducendo in Spagna e in Francia del Sud attraverso l’arco alpino e, in parte, la pianura padana.
Ed è proprio quest’ultima rotta migratoria quella che sta interessando i nostri cieli: “Abitualmente – spiega l’ornitologo Paolo Utmar, collaboratore dell’Area Marina Protetta di Miramare e responsabile per il Fvg della piattaforma Ornitho.it, che contiene ben 190mila dati ornitologici riferiti alla sola nostra regione, le Gru di passaggio in questo periodo autunnale scelgono la campagna e le aree magredili per nutrirsi, mentre per dormire optano per luoghi dove ripararsi dai predatori come le zone lagunari e la riserva naturale della Foce dell’Isonzo – isola della Cona. Qui, in passato, uno stormo si è fermato a svernare e non possiamo escludere accada anche questa volta”.
Con un’apertura alare di due metri e venti, il collo snello e le lunghe zampe, la Gru è una specie di grande fascino e attrazione, anche per le dimensioni degli stormi, la cui presenza può essere individuata anche col semplice ascolto, grazie agli intensi richiami che li caratterizzano. “Il passaggio delle gru attraverso la nostra regione – sottolinea Utmar – conferma ancora una volta il grande valore naturalistico del nord-est italiano e in particolare delle zone umide del Friuli Venezia Giulia. Ricordo infatti che la Riserva naturale Foci dell’Isonzo – isola della Cona sono, insieme alla Cavanata e al Lisert di Monfalcone, zone fortemente attrattive per decine e decine di specie migratorie, ad elevatissimo tasso di biodiversità (tra i maggiori in Italia) e tra quelle più ricche di specie nidificanti a livello nazionale”.
Chiunque in questi giorni abbia la fortuna di assistere al passaggio delle gru – studiosi, birdwatchers ma anche semplici cittadini – può contribuire attivamente ad aumentare le conoscenze sulla migrazione della specie: è sufficiente andare sulla piattaforma Ornitho.it, che vanta già quasi sei milioni di dati relativi al territorio italiano, registrarsi e inserire anche in tempo reale i dati della propria osservazione. I seguaci dello smartphone possono inoltre partecipare al progetto di “citizen science” realizzata da WWF Italia AMP di Miramare e Fondazione Telecom Italia nell’ambito del Progetto Terre@Mare: un progetto tecnologico che, tramite un sito web e un’app per smartphone scaricabile gratuitamente, mappa siti, itinerari e specie naturalistiche presenti nel Golfo di Trieste, integrando il monitoraggio scientifico svolto da ricercatori, naturalisti, biologi e ornitologi con le osservazioni che ogni bagnante, diportista, surfista o canoista può fare dal bagnasciuga o in mezzo al mare. Taccuino in mano, dunque, ma soprattutto occhi puntati al cielo, per non perdersi lo straordinario spettacolo del popolo migratore.

 

 

12nov2014