La Riserva della Biosfera di Miramare da oggi ha una marcia in più: un corposo Tavolo di coordinamento costituito da enti pubblici e privati che attraverso il networking ne sosterranno gli indirizzi e le azioni, con l’obiettivo di farla diventare un laboratorio di pratiche virtuose e innovative di sostenibilità.
Si è insediato martedì 3 dicembre, presso il Palazzo della Regione in piazza Unità a Trieste, il Tavolo di coordinamento della Riserva della Biosfera UNESCO di Miramare, organo collegiale che avrà il compito di definire e realizzare il programma di azione della Riserva.
Esattamente 40 anni fa l’Area Marina Protetta di Miramare, tra le prime aree protette in Italia, aderiva al programma Man and Biosphere dell’UNESCO, ideato per promuovere su base scientifica un rapporto equilibrato tra Uomo e Ambiente attraverso la tutela della biodiversità e modelli di sviluppo sostenibile.
Recentemente ampliata fino ad abbracciare la fascia costiera che va da Barcola a Santa Croce e il soprastante ciglione carsico, oggi la Riserva della Biosfera di Miramare vede la propria rete estesa fino a coinvolgere nuovi attori, istituzioni e territori, aspirando a diventare un laboratorio di pratiche attive di sostenibilità capaci di irradiarsi anche al di fuori dei confini del territorio MaB.
Convocato dall’Area Marina Protetta di Miramare, quale soggetto incaricato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare del coordinamento dell’area MaB, e dalla Regione FVG – Servizio biodiversità, il Tavolo ha visto la partecipazione di tutti gli enti che hanno sostenuto nel 2014 la candidatura della costiera triestina a Riserva UNESCO: i Comuni di Trieste e Duino Aurisina, Capitaneria di Porto, OGS, ICTP, Università di Trieste, Ordine degli architetti di Trieste, Camera di commercio della Venezia Giulia, Aries – Gruppo di azione costiera del FVG e Gal Carso.
Con ieri, a questi enti si è aggiunto il prestigioso sostegno del Museo storico e il Parco del Castello di Miramare che ha confermato la propria partecipazione fattiva al tavolo di lavoro, poiché, come ha sottolineato la direttrice Andreina Contessa, “Miramare è luogo di cultura leader a livello regionale e conta un notevole numero di visitatori. Per questo, deve essere a servizio del territorio, condividendo totalmente gli obiettivi di sviluppo sostenibile e salvaguardia della biodiversità, naturalmente assieme alla promozione dei valori culturali”.
Rappresentato anche PromoTurismoFVG, nel suo ruolo di ente di promozione del turismo sul territorio.
“Il ruolo del Tavolo di coordinamento – ha spiegato Maurizio Spoto, responsabile dell’AMP Miramare – è quello di promuovere e avviare azioni in rete per la valorizzazione delle risorse scientifiche, culturali e produttive della costiera triestina sotto l’egida UNESCO e in un’ottica di sviluppo compatibile con la conservazione e tutela delle risorse naturali”.
“L’intento è quello di avviare nel prossimo anno un processo partecipativo che coinvolga i vari enti che partecipano al Tavolo nell’identificazione dei principali elementi identitari della Riserva di Biosfera Miramare e ne definisca obiettivi, progettualità e funzioni, garantendo il rispetto e la coerenza con le strategie internazionali del Programma MAB UNESCO e con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile definiti nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite”.
La prima riunione è stata l’occasione per condividere e analizzare i progetti e le azioni già avviate dai singoli soggetti o in partnership sui fronti della conservazione della biodiversità, ricerca scientifica, monitoraggio, turismo sostenibile, valorizzazione delle produzioni locali, salvaguardia dei valori culturali del territorio, nonché per iniziare ad individuare le prime azioni congiunte, da sviluppare poi anche attraverso il processo partecipativo ieri avviato.
Dagli interventi dei partecipanti, due sono i macro temi emersi come possibili filoni da sviluppare in sinergia e in rete tra i vari soggetti: da una parte il mare, con la possibile realizzazione di un “blu corner” che dia centralità al valore del mare di e per Trieste, sotto gli aspetti scientifici, culturali, storici e produttivi; dall’altra la costiera e il promontorio di Miramare come luoghi di fruizione di un turismo slow, capace di valorizzare gli aspetti storici, culturali e naturalistici e di sostenere le economie del territorio e che può trovare nel marchio Unesco un volano di tutto rispetto, se si considera che i territori che se ne fregiano contano su un 30% in più di turisti, soprattutto stranieri.
Accanto alle progettualità condivise, nel 2020 sarà avviato anche un processo per individuare gli elementi caratterizzanti dell’identità della MaB per lo studio di un brand autorevolmente rappresentativo della Riserva di Biosfera e capace di enfatizzare gli elementi chiave che fanno della Costiera triestina un territorio vocato alla sostenibilità, di valorizzare l’essere parte di un network mondiale di luoghi di eccellenza e di potenziare l’attrattività della “destinazione Unesco”.