Un viaggio nel Plasticocene tra inferno e paradiso

Un viaggio nel Plasticocene tra inferno e paradiso

Come sarà il mare di domani? Degradato, anossico, inquinato e povero di biodiversità, oppure, grazie allo sforzo della comunità scientifica, della politica e delle istituzioni, ma anche con il contributo di ciascuno di noi, riusciremo a ripristinarlo e a conservarlo sano, produttivo e capace di fornirci tutti i servizi e i benefici da cui dipende la nostra sopravvivenza?
La mostra d’Arte e Scienza “Dall’Inferno al Paradiso: un viaggio nel Plasticocene” organizzata da Marevivo FVG e dal WWF Area Marina Protetta di Miramare e inaugurata oggi in Porto Vecchio al Magazzino 26 nell’ambito della 53esima edizione di Barcolana, è un viaggio attraverso questi possibili scenari, reinterpretati in un simbolico percorso attraverso i tre gironi danteschi dall’artista Elisabetta Milan, artefice delle installazioni.

Nel settecentesimo anniversario del grande poeta italiano Dante Alighieri, l’unione del Plasticocene (età della plastica) alla visione dantesca dei tre gironi, ha permesso all’artista di trasformare Paradiso, Purgatorio e Inferno in scenari ambientali legati ai cambiamenti possibili o già avvenuti, che stanno interessando il nostro pianeta in termini di inquinamento, ma non solo: grazie alle installazioni scenografiche e a sedici pannelli informativi, Arte e Scienza accompagnano il visitatore – come Dante guidato da Virgilio e Beatrice attraverso le tre cantiche – a scoprire le minacce che incombono sulla salute del “grande blu”, dall’invasione di plastiche e microplastiche alla sovrappesca, dall’aumento delle temperature del mare alla sua acidificazione, ma anche a quello che possiamo fare noi per contribuire alla sua difesa.

Il percorso – realizzato interamente con materiali di recupero, in gran parte plastici, recuperati dall’artista da spiagge della nostra regione e da attività agricole e industriali – , inizia dall’Inferno, un ipotetico 2050 in cui nel mare si stima ci sarà più plastica che pesci; uno scenario caratterizzato dal colore nero, da macchie di petrolio e da assenza di ossigeno e di vita, da specie marine che esistono ormai solo nei ricordi e nei libri, per poi entrare nel Purgatorio ovvero il Plasticocene, che rispecchia l’attuale contemporaneità, caratterizzata dall’acidificazione di mari, da un colore bianco fatto da trasparenze gelatinose, dall’inquinamento da plastiche e microplastiche, dalle specie aliene sempre più diffuse. Da qui l’alternativa virtuosa implica l’ascesa al Paradiso.
Quest’ultimo è caratterizzato dalla varietà dei colori brillanti che incarnano la biodiversità di un mare curato e restaurato, attraverso la riforestazione dei fondali e la protezione delle specie a rischio, brulicante di vita e ricco di ossigeno.

La mostra sarà visitabile gratuitamente per tutto il periodo barcolano e fino al 17 ottobre ogni venerdì dalle 15.30 alle 18.30 e ogni sabato e domenica dalle 10 alle 18.30 e sarà possibile partecipare, su prenotazione, ad alcune visite guidate dall’artista Elisabetta Milan
Iscrizioni su https://bit.ly/2XIq5eG

A margine dell’esposizione, lo staff WWF dell’AMP Miramare proporrà un ricco calendario di appuntamenti per bambini e ragazzi, gratuiti grazie al contributo del Comune di Trieste: i SeaLab, laboratori didattici e di riciclo creativo, dalle letture animate per i più piccoli all’osservazione al microscopio delle insidiose microplastiche al nuovissimo gioco da tavola dell’AMP per parlare di del ruolo che ogni organismo, animale e vegetale, ha nella rete trofica marina e dell’importanza di preservarla per il “funzionamento” del mare e per noi tutti che dall’oceano dipendiamo.

Qui il calendario dei SeaLab con i link per le iscrizioni.