Nursery School

novita dida mare

Nursery School

novita dida mare

A visit to the multisensory Visitor Centre

A virtual walk on the sea bottom, where the use of our senses is stimulated by a multisensory tour that simulates a real underwater experience. Participants walk barefoot and dive into a variety of sensations: touch is activated in the touch-tank, hearing is aroused by the surrounding sounds of the sea, sight is stimulated by the “diving dome” and the educational fish tanks. Discovering the marine world through the senses and a direct contact with marine organisms increases emotional participation and makes learning easier and more effective.
Indoor activity.
Duration: approximately 1 hour.
NOTE: this preliminary visit to the Visitor Centre is strongly suggested before participating in any other educational activity.

 

Colours, sounds and smells of the sea

A guided tour along Miramare MPA beach to discover the secrets of the sea and its magic through the senses: by participating in emotionally involving activities and using their sight, hearing, smell and touch, children get a first insight into the marine environment and learn to recognize its everchanging colours, the diversity of forms of its inhabitants, the most peculiar smells and the most interesting sounds, that will be reinterpreted in a special closing sea concert.
Outdoor activity.
Duration: approximately 1 hour and 30’.
NOTE: The activity can be carried out only in certain phases of the tidal cycle; feasibility must therefore be checked by calling the Educational Activity Office.

A Fabolous Reserve

An animated tale where the big stars are fish, hermit crabs, starfish, whales and sea turtles is the key to draw children closer to the marine environment making them aware of the importance of protecting it. The vivid participation of bizarre and adventurous characters and the use of tools, languages and methods appropriate for childhood will allow to face relevant topics related to the marine environment, the diversity of animals and plants living in the different habitats, the problem of marine pollution.
Indoor or outdoor activity.
Duration: approximately 1 hour.

Footprints in the sea

This open-air laboratory is carried out on the beach at close distance from the shoreline. WWF-Miramare guides lead children to the discovery of marine animals and plants living in the Gulf of Trieste through a safe underwater exploration, where only the feet are immersed in water and special viewers are used to watch the underwater world. Fish, green and red algae, crustaceans and mollusks are just a few of the organisms that children will observe and recognize with the help of easy-to-read spotting sheets. Once back on the beach, children will participate in an educational game to better understand forms and colours of the organisms they have just observed, and to learn how they are adapted for life in specific environments.
Outdoor activity carried out in May, June and September.
Duration: approximately 1 hour and 30’.

 

Didattica

Didattica

Il settore didattico della Area Marina Protetta di Miramare inizia la sua attività nel 1989 al fine di coniugare la scoperta e lo studio dell’ecosistema mare con le finalità di conservazione proprie di un’area protetta, come stabilito nel suo decreto istitutivo (DM del 12/11/1986). Nasce così il C.E.A.M. (Centro di Educazione all’Ambiente Marino), inserito nella rete dei Centri di Educazione del WWF sparsi in tutta Italia, con l’obiettivo di superare l’impostazione nozionistica, favorendo una metodologia che comporta un contatto diretto tra gli utenti e l’ambiente.

Attività mare 

Agli studenti e ai docenti vengono proposti programmi di conoscenza dell’ambiente marino e costiero per offrire gli elementi di base per l’interpretazione degli equilibri che regolano un ecosistema, integrando i metodi classici di analisi della ricerca d’ambiente

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Attività Carso

Da qualche anno Miramare ha abbracciato una missione più ampia e ambiziosa,  proponendosi di adottare le aree circostanti i suoi confini fisici, per condividere con il territorio moduli e proposte di sviluppo e di conoscenza che possano contribuire

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Noi&Voi

Per ogni gruppo che prenota un’attività didattica presso le strutture del C.E.A.M. di Miramare viene messo a disposizione un biologo/naturalista che si occupa di fornire gli elementi tecnico-scientifici e gli strumenti di interpretazione ambientale necessari per seguire il percorso di conoscenza intrapreso con l’inizio dell’attività.

L’operatore ha solo la funzione di facilitatore e di esperto della materia e non è suo compito specifico mantenere l’ordine e la disciplina all’interno del gruppo, incarico che ci si aspetta venga eseguito dagli insegnanti accompagnatori.

Tutte le attività che si svolgono negli spazi interni al Castelletto sono accessibili ai portatori di handicap mentre quelle che si svolgono in alcuni degli spazi esterni possono presentare difficoltà di accesso per i disabili motori.

La Segreteria Didattica è a disposizione degli insegnanti per ogni necessità di approfondimento su contenuti, logistica, obiettivi e costi dell’attività, nonché per fornire a coloro che ne fanno richiesta il materiale didattico per preparare la classe agli argomenti e alle attività trattati durante la visita.

Un autobus per le scuole

La Provincia di Trieste mette a disposizione un autobus speciale per Grignano destinato alle classi che intendessero avvalersi dell’offerta didattica dell’AMP Miramare. Per eventuali informazioni e/o prenotazioni, si prega di scrivere al seguente indirizzo mail: 

irene.scollo@provincia.trieste.it

 

Eco – etologia

Da molti anni internamente all’Area protetta si svolgono numerose attività di monitoraggio sia di parametri abiotici che biotici.

Per quanto concerne gli aspetti biotici, oltre all’ormai diffuso visual census ,si stanno sperimentando strumenti non invasivi e metodologie d’uso degli stessi tesi ad ottenere informazioni sulle fasi del ciclo di specie che si compiono entro l’area di mare protetta.

Indagini svolte

Visual-Census

Dal 1994 al 2001si sono monitorate le principali specie ittiche avvistate nella zona della scogliera antistante il castello di Miramare in base ai cicli stagionali; le analisi si sono effettuate tramite riprese video e visual census su percorsi e quote fisse. Successivamente le immagini filmate sono state riesaminate e i dati rilevati si sono confrontati con quelli ricavati dalle osservazioni dirette nel corso delle immersioni.

Nel 2002 si è attivato il progetto Afrodite che ha coinvolto 15 riserve marine italiane e nel corso nel quale si è indagato su vari elementi dell’ecositema: il bentos del substrato duro; la fauna ittica; l’impostazione di caratteri sessuali maschili in femmine di molluschi Gasteropodi Gonocorici (iposex).

Tecniche acustiche

Oggetto di studio dal 1999 sia tramite visual census che per mezzo delle registrazioni acustiche sono la corvina Sciaena umbra e le specie ittiche che vivono in banchi nell’area più profonda del parco, la zona “Buffer” (profondità 12-18 metri). S.umbra arriva nell’area protetta intorno a marzo per allontanarsi nei primi giorni di novembre.

L’indagine acustica non si è limitata all’area protetta, si sono mappati altri siti lungo il golfo di Trieste allo scopo di identificare la presenza delle diverse che vi transitano. Questo ha reso possibile verificare la reale distribuzione della specie. Nel caso specifico della corvina, durante il periodo di residenza entro l’area protetta è stata censita con osservazioni dirette e il comportamento è stato studiato tramite idrofono Reson TC 4032 e registratore digitale DAT. La corvina, come tutti gli altri Scienidi, emette dei suoni con valenza comunicativa nel periodo riproduttivo. L’analisi delle registrazioni dei suoni prodotti ha consentito di analizzare l’attività acustica delle specie nell’arco delle 24 ore e dell’intero periodo di permanenza. Entro l’area protetta, parte della comunità ittica vive associata in banchi nella parte più profonda, ampia e con acqua generalmente torbida. La difficile osservazione diretta è stata coadiuvata dalla raccolta di dati, qualitativi e quantitativi, tramite echosounder BioSonics DT4000. L’energia acustica prodotta dallo strumento nel tragitto dal trasduttore al fondo colpisce qualunque pesce o banco che si trova nel mezzo. Un ricevitore riceve l’energia riflessa e poi un computer la gestisce in un grafico detto ecogramma. L’analisi degli ecogrammi ha consentito di conteggiare i banchi e di valutare la distribuzione temporale nell’arco dell’anno.

Molte delle ricerche eco-etologiche condotte a Miramare sono state effettuate grazie al lavoro di tesisti e borsisti è il caso ad esempio a partire 2000, dello studio della Mormora Lithognathus mormyrus, specie tra l’altro commercialmente importante, di cui si è individuato l’areale di distribuzione entro l’area protetta sfruttando strumentazioni acustiche e “umane”. L’analisi degli ecogrammi derivanti dai campionamenti con l’ecosounder ha consentito di conteggiare i banchi e di valutarne la distribuzione spazio-temporale nell’arco di tempo relativo alla presenza della specie nell’area marina protetta, individuando presenza/assenza della specie. La conferma della specie che costituiva i banchi è stata effettuata anche tramite videocamera subacquea collegata via cavo ad un’unità video superficiale, montata su natante.

Dal 1997 al 2004 si è indagato sull’etologia del ghiozzo bocca rossa Gobius cruentatus, confrontando analisi in situ e in laboratorio allo scopo di verificarne il comportamento riproduttivo e agonistico quale esempio di specie territoriale. I gobidi emettono suoni durante il corteggiamento per attirare la femmina nella tana o per scacciare gli intrusi dal loro territorio. Sulla base di osservazioni compiute in mare da altri ricercatori in passato si è ipotizzato che la specie Gobius cruentatus emetta suoni in diversi contesti comportamentali.

Dal 2000 al 2003 si sono avviati anche i primi lavori di radiotracking o traking acustico, con utilizzo di idrofoni e pinger (emettitori di segnali acustici).

Si sono monitorati i movimenti e l’attività di due specie target, l’astice (Homarus gammmarus) e la corvina (Sciaena umbra).

GIS

Le innumerevoli attività di monitoraggio svolte, la enorme mole di dati raccolti ha richiesto fin dal 1996 la realizzazione di un sistema di mappatura e archiviazione dei dati. Pur volendo considerare il GIS come uno strumento squisitamente analitico, nei primi anni di utilizzo la sua funzione all’interno del “sistema Miramare” è stata quasi esclusivamente quella di rappresentare le analisi georiferendole.

Con l’andar del tempo le innumerevoli funzioni di analisi e l’accresciuta dimestichezza col mezzo hanno consentito di sfruttarne pienamente le caratteristiche; la riserva si è quindi dotata nel tempo di svariati software, aggiornando i propri sistemi informatici al fine di garantirsi strumenti utili all’archiviazione e analisi di dati sia vettoriali che raster.

Nell’ambito del progetto “MAREA” fin dal 1998 lo staff della riserva marina ha messo a disposizione le proprie conoscenze e tecniche di divulgazione al fine di presentare le attività svolte e gli strumenti che hanno consentito a Miramare di divenire un modello non solo esportabile ma esportato. I materiali di questo progetto di divulgazione sono presentati nel box della sezione GIS intitolato CONCETTI DI BASE

Innumerevoli tra laureandi e dottorandi hanno appreso tecniche di mappatura e hanno fruito per i loro lavori delle apparecchiature e cartografie messe a disposizione dalla Riserva negli ultimi anni.

Chimico – fisico

Il monitoraggio

la Riserva conduce sin dal 1992 un programma di monitoraggio chimico-fisico.
Il controllo delle caratteristiche chimico-fisiche dell’acqua consente di valutare tutti i fenomeni legati alla stagionalità e gli eventuali fenomeni “acuti” che si possono verificare in mare. I dati raccolti possono essere messi in relazione con le caratteristiche biotiche dell’area protetta al fine di comprendere meglio la biologia delle differenti specie presenti.

INDAGINI SVOLTE

• In collaborazione con il Laboratorio di Biologia Marina di Trieste è stato avviato dal 2002 un progetto di monitoraggio e intercalibrazione con i dati raccolti nella storica stazione C1. Alcuni risultati preliminari del progetto sono stati recentemente presentati ad un congresso a Varna (Bulgaria) .

• Un tipo di monitoraggio introdotto in Riserva (in collaborazione con l’Università degli studi di Trieste) riguarda lo studio della luce nelle sue componenti e in relazione all’abbondanza di fitoplancton . A partire dal 2001 in prossimità della Boa oceanografica MAMBO, presso 2 stazioni sono stati condotti campionamenti per la determinazione fluorimetrica della clorofilla “a”, spettrofotometrica dell’assorbimento del particellato totale, detritico sospeso e, per differenza, della frazione vivente.

• Continua dal 1998 il progetto “MAREA” che coinvolge anche lo staff del settore chimico fisico; prevede la creazione e l’aggiornamento di materiale divulgativo sulle metodiche di indagine dell’ambiente marino. I materiali prodotti sono a disposizione tramite i box laterali denominati “CONCETTI DI BASE”.

• Dal giugno 2000 al maggio 2001 sono state studiate le caratteristiche ottiche del corpo d’acqua del Golfo di Trieste (Alto Adriatico) in quattro stazioni costiere distribuite lungo un transetto di un miglio dalla costa verso il largo. Tre delle quattro stazioni rientrano nei confini della Riserva Marina di Miramare. Si sono impiegati dei radiometri che selezionano sette lunghezza d’onda comprese nello spettro del visibile; si tratta delle prime registrazioni realizzate con tali strumenti nell’area presa in esame. Questi strumenti, oltre a fornire preziose informazioni sulle caratteristiche fisiche dei corpi d’acqua, potrebbero trovare importanti applicazioni in altri settori quali ad esempio la biologia della pesca, l’oceanografia chimica e l’etologia. In particolare, le caratteristiche ottiche potrebbero divenire preziose per una futura comprensione della dinamica nell’ecosistema marino, qualora si riuscisse ad associare la struttura ottica con la presenza di nutrienti, con la produzione primaria e con la struttura delle comunità fitoplanctoniche. I dati acquisiti durante il periodo di campionamento costituiscono una preziosa banca dati e sono suscettibili di ulteriori interpretazioni ed elaborazioni.

• A partire dal 2000 è stata utilizzata una sonda mod.316 (interfacciata ad un PC portatile), che forniva delle misurazioni di temperatura, profondità, percentuale di saturazione dell’ossigeno, acidità (pH), conducibilità, potenziale di ossido-riduzione, fluorescenza emessa dalla clorofilla a e torbidità.I dati sono registrati simultaneamente a profondità determinate in modo da ottenere un immagine completa di tutta la colonna d’acqua. Da queste parametri se ne ricavano altri quali la densità e la salinità.

• A partire da settembre 1998 è stata introdotta una importante innovazione alla metodica per la raccolta dei dati: è stata installata, in collaborazione con l’Osservatorio Geofisico Sperimentale (O.G.S.) di Trieste, una boa oceanografica denominata Mambo, dotata di centralina meteo e di sonda profilante della Idronaut Ocean Seven mod.401 e capace di registrare diversi parametri chimico-fisici lungo la colonna ogni tre ore e di trasmetterli in automatico a una centrale di controllo a terra.Alla boa Mambo è stato inoltre interfacciato un correntometro ADCP, che permette di acquisire informazioni sulla direzione e l’intensità delle correnti lungo tutta la colonna d’acqua.

• La Riserva dispone inoltre di alcuni sensori CTD, posti in punti di particolare interesse che acquisiscono informazioni “in continuo”, sulla profondità, la temperatura e la conducibilità.

. A partire dal 1992 sono state effettuate delle misurazioni periodiche in una stazione antistante il Castello di Miramare corrispondente alla boa luminosa più meridionale della Riserva integrale identificata con il codice C1.
I rilevamenti sono stati effettuati mediante una sonda multiparametrica.

• tra il 1992 ed il 1998 si è utilizzata la sonda Ocean Seven mod.401, che forniva delle misurazioni lungo la colonna d’acqua di profondità, temperatura, salinità, ossigeno disciolto, acidità (pH), conducibilità, potenziale redox.

• Dall’estate 1997 all’estate 1999 si sono raccolti dati mensili in nove stazioni nell’area immediatamente esterna alla zona della Riserva integrale;

Ricerca

ricerca sub

Ricerca

Tra i compiti istituzionali della Area Marina Protetta di Miramare c’è anche la ricerca scientifica applicata alla gestione delle risorse marine, che qui diventa uno strumento con cui attuare misure di tutela ambientale e far interagire uomo e specie protette nel rispetto degli equilibri naturali: una sorta di laboratorio per lo sviluppo costiero ecosostenibile. ricerca subIn quest’ottica, lo studio degli ecosistemi e delle specie locali protette rappresenta un elemento gestionale fondamentale per la Riserva poiché, tramite il monitoraggio costante, fornisce dati che permettono di verificare regolarmente la buona conduzione dell’area e di apportarvi, se necessario, gli opportuni adattamenti.
L’attività di ricerca e monitoraggio della Riserva  si è sempre inserita non solo nel contesto scientifico cittadino ma anche nel panorama nazionale ed internazionale. La collaborazione con i principali istituti che si occupano del mare come l’Università degli Studi di Trieste e l’OGS (l’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale) ha permesso di sfruttare al meglio competenze diverse e specifiche e si è tradotta in concrete misure di tutela marina e di promozione del concetto di aree marine protette.
A documentare l’intensa attività ormai decennale di ricerca ci sono decine di pubblicazioni scientifiche, didattico divulgative e tesi (qui a sinistra è consultabile l’elenco integrale), oltre a una vasta scelta di pubblicazioni tutorials acquistabili anche presso il Centro visite, e adatte a diversi livelli di età.

Research

ricerca sub

Researchi

ricerca subOne of Miramare MPA’s institutional aims is to carry out scientific research applied to marine resource management. In this perspective, natural resource management becomes an effective tool for implementing environmental protection measures, while ensuring a balanced and respectful interaction between man and the environment. In other words, marine applied research becomes a sort of laboratory for the sustainable development of coastal territories. For this reason, the study of ecosystems and local protected species is a basic management tool for Miramare MPA, as data obtained from investigations and monitoring activities allow to assess management effectiveness on a regular basis, so that appropriate variations can be done if necessary.

Miramare MPA’s research and monitoring activities have always been part of a wider scientific network, not only at the local but also at the national and international level. Collaborations with relevant marine institutes, such as the University of Trieste and OGS (National Institute for Oceanography and Experimental Geophysics of Trieste), have allowed to benefit of specific expertise in a variety of fields, eventually leading to sound marine protection measures. These collaborations have also helped to promote and raise awareness on the importance of marine protected areas.

The long-term research activities are well-documented by a high number of scientific publications, dissemination and education material and academic theses (the complete list is available on this website), as well as by several tutorial books, guides and manuals (targeted to different age groups) that can be purchased at the Visitor Centre.

For more information see: BLUBLOG